Chi siamo

La Nostra Storia

L’Istituto Maria Ausiliatrice di via Bonvesin de la Riva spalanca i suoi battenti alla popolazione giovanile del rione periferico di Milano Porta Vittoria come asilo per i bambini poveri della zona, laboratorio per le fanciulle del rione, doposcuola, pensionato per studenti e impiegati nell’ottobre del 1913.

Evoluzione dei percorsi scolastici

Dopo qualche anno, 1918, inizia la scuola elementare a cui si aggiunge nel 1926 la scuola Magistrale e la Scuola di Avviamento di tipo Commerciale, iniziata nel 1937. Nel 1941 è aperta la Scuola Media e, dal 1984, l’Istituto Magistrale quadriennale si trasforma gradualmente in Liceo Sperimentale a due indirizzi: Socio-Psico-Pedagogico e Linguistico moderno.

Nel settembre 1998, in sostituzione della Scuola Magistrale, si dà avvio all’Istituto Professionale per i Servizi Sociali (Triennio di qualifica di Operatore per i Servizi Sociali e biennio post-qualifica di Tecnico dei Servizi Sociali) che nel 2010 diviene Istituto Professionale Servizi socio-sanitari (quinquennale), e, nel 2017, Istituto Professionale per l’Assistenza e la Sanità Sociale.

Nel settembre 1999, in sostituzione del Liceo Socio-Psico-Pedagogico, è avviato il Liceo della Comunicazione-Opzione Sociale, delle Comunicazioni Tecnologiche, dello Spettacolo e Sportiva che nel 2010 viene sostituito dal Liceo delle Scienze umane e dal Liceo Scientifico scienze applicate.

Parità

Nel 2002 l’Istituto ottiene la parità.

Altre attività

Nell’Istituto “Maria Ausiliatrice” operano anche, a diverso titolo e ruolo, l’Associazione Ex allieve/i, i Salesiani Cooperatori, l’Associazione di volontariato VIDES (Volontariato Internazionale Donna Educazione e Sviluppo), le attività dell’MGS (Movimento Giovanile Salesiano), la PGS (Polisportiva Giovanile Salesiana), il CGS (Cinecircolo Giovanile Socioculturale), il TGS (Turismo Giovanile Sociale) e il COSPES (Centro Psicopedagogico e di Orientamento Scolastico e Professionale).

Le figlie di Maria Ausiliatrice

Le Figlie di Maria Ausiliatrice sono suore salesiane, che hanno scelto di vivere fino in fondo secondo il Vangelo, così come lo hanno incarnato Don Bosco e Maria Domenica Mazzarello, donando la nostra esistenza al Padre, per essere il Suo abbraccio tra i giovani.

Vivono in comunità, perché insieme si possa realizzare il sogno di Dio: “Che abbiano vita e vita in abbondanza”. Gv. 10,10

Il loro quotidiano è semplice ed è ritmato dalla preghiera della Chiesa, dal lavoro educativo appassionato e generoso, dalla vita fraterna e lieta.

L’Istituto nasce il 5 agosto del 1872 dagli occhi del cuore dei fondatori, innamorati di Dio e dei sogni di vita di ragazzi e delle ragazze.

Don Giovanni Bosco arriva a Torino nel 1841, appena ordinato sacerdote. Gira per la città, osserva e si accorge del bisogno di vita di tanti ragazzi soli, abbandonati, sfruttati. Ha un solo desiderio: vederli “felici oggi e sempre”. Per realizzare questo sogno fonda, nel 1859, la Congregazione Salesiana.

Maìn, come affettuosamente chiamavano Maria Domenica Mazzarello, vive a Mornese, un paesino del Monferrato in provincia di Alessandria.

Incontra Don Bosco nel 1864 e si accorge che il suo desiderio corrisponde a quello del prete, infatti già da tempo fa per le ragazze ciò che Don Bosco opera per i ragazzi.

La sua dedizione agli altri era tale che amava ripetere alle sue suore: “Non tralasciate mai il bene, fate con libertà tutto ciò che richiede la carità”.

Dall’incontro tra un sacerdote appassionato dei giovani e una giovane donna totalmente consacrata al bene delle ragazze nasce il nostro Istituto.

Da allora il fascino della vita dei fondatori ha contagiato uomini e donne in tutti i continenti che si ritrovano nella “spiritualità salesiana”.

La Comunità Educante

Corresponsabili della scuola sono, a diverso titolo e nel rispetto delle vocazioni, dei ruoli e delle competenze specifiche, le Figlie di Maria Ausiliatrice, i docenti laici, il personale ausiliario, i volontari, i genitori e i giovani uniti da un “patto educativo” che li vede partecipi del comune processo di formazione.

 

Ciascuno è impegnato a conoscere e ad assimilare il Sistema Preventivo di don Bosco; a partecipare attivamente ai diversi momenti della vita scolastica, ad approfondire la propria ricerca umana e di fede, e a prendersi a cuore tutti le fasi del processo educativo.

L’educazione è cosa di cuore

Prima di essere una teoria, la pedagogia salesiana è un’esperienza. Richiesto di scrivere il suo metodo educativo, don Bosco scrive poche paginette, nelle quali cerca di teorizzare ciò che aveva sempre vissuto insieme agli altri educatori, educatrici (quante mamme hanno aiutato don Bosco a Valdocco!) e ai suoi ragazzi.

Tre parole per dire una intera spiritualità: ragione, religione, amorevolezza.

 

Amorevolezza

è il cuore, è lo stile delle sue relazioni, è lo sguardo buono e paterno verso i giovani, soprattutto i più poveri. È presenza costante, è cura, benevolenza, è la capacità di trovare in ognuno “un punto accessibile al bene”, è tenerezza e nello stesso tempo fermezza.

Ragione

è dialogo, ricerca insieme della verità, rispetto della libertà profonda di ciascuno, chiarezza delle motivazioni che spingono richieste di crescita.

Religione

è custodire le domande dei ragazzi, accompagnarle, cercare insieme il senso della vita attraverso la presa di coscienza dei talenti che ciascuno possiede per poter lasciare il proprio segno nel mondo.